COSA RESTA DELLA RISCOSSIONE DOPO I DECRETI DELLA DELEGA FISCALE

[vc_row][vc_column][vc_separator color=”blue” border_width=”2″ css=”.vc_custom_1460033051207{margin-bottom: 25px !important;}”][vc_column_text css_animation=”appear”]I decreti legislativi di attuazione della legge delega fiscale 23/2014. Cosa resta della riscossione locale?

Cristina Carpenedo

Nella gazzetta ufficiale 233 del 7 ottobre 2015 sono stati pubblicati gli ultimi cinque decreti attuativi della legge delega n. 23/2014 meglio nota come delega fiscale. La legge, che risulta ora scaduta per l’esercizio della potestà normativa, viene attuata solo in parte lasciando scoperti importanti settori come quello della fiscalità locale dei comuni. Solo per fare un esempio, la tanto attesa riforma sulla riscossione coattiva e l’utilizzo dell’ingiunzione di pagamento, non ha trovato spazio con la conseguenza che, da questo punto di vista, lo scenario rimane immutato, ancora in balia di proroghe e applicazione analogica cartella/ingiunzione.

I decreti legislativi che contengono dei risvolti operativi per i tributi locali, obbligando a delle modifiche sui regolamenti e sugli atti gestionali dei comuni sono il 156 e il 159 del 2015.

Il decreto legislativo 156 del 24 settembre 2015 estende al mondo dei tributi locali l’istituto dell’interpello e della mediazione. La mediazione viene ora prevista come obbligatoria per tutte le controversie di valore non superiore a 20.000 euro. Si tratta di uno strumento deflativo del contenzioso tributario per prevenire ed evitare le controversie che possono essere risolte senza ricorrere al giudice, tenendo conto degli orientamenti della giurisprudenza e quindi dell’esito possibile del giudizio.

Il decreto di razionalizzazione della riscossione è il 159/2015. Proprio su questo versante ci si attendeva molto. Gli interventi sono limitati e riguardano principalmente il mondo Equitalia. Viene riscritto l’articolo 17 del d.lgs. 112/99 relativo agli oneri della riscossione. L’aggio scende al 6% con una suddivisione del carico sull’ente impositore se i debitori pagano entro sessanta giorni. La tabella delle spese sarà riscritta e saranno poste a carico dell’ente creditore anche le spese di notifica delle cartelle non pagate. Altre disposizioni riguardano la dilazione di pagamento e l’estensione della notifica a mezzo pec della cartella di pagamento. Il tasso di interesse degli enti impositori per accertamenti e rimborsi torneranno a essere rideterminati da un decreto ministeriale. Nulla viene detti sulla proroga Equitalia o sul fantomatico Consorzio. Nemmeno sul ruolo dell’ufficiale di riscossione. Tutto come prima.

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Informazioni su Cristina Carpenedo 193 Articoli
Direzione scientifica di SMART 24 TRIBUTI LOCALI del SOLE 24 ORE Presidente e amministratrice di Oesis s.r.l. Formatrice in materia di accertamento e riscossione di entrate locali, iscritta all’albo formatori IFEL (Istituto finanza enti locali) Formatrice per ANCI Emilia Romagna, ANCI Veneto e IFEL Autrice di pubblicazioni in materia di riscossione e tributi locali Funzionario responsabile per la riscossione pubblica con abilitazione di legge

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